
Riflesso
C’è una poesia che nasce dal vetro opaco di un finestrino, mentre il mondo corre veloce e dentro di noi qualcosa resta immobile.
Riflesso è questo: uno sguardo fuori che svela ciò che c’è dentro, un viaggio breve tra la città, il ricordo, l’amore che si è perso nel tempo e nei gesti quotidiani.
RIFLESSO
Riflesso nello specchio di un finestrino vecchio
del treno che attraversa la città
confondo i miei pensieri con quello che là fuori
si muove solo con velocità
E guardo un cane immobile in un angolo
interdetto da un’idea
vorrei e non posso fermarmi anch’io
Ritorno alla stazione ma quanta confusione
fortuna che ho la macchina più in là riscalderò il motore
così fa già il mio cuore pensando quando a casa io sarò
Mi guarderai in silenzio ma sicura
e interdetta dall’idea
ma non volevi… vedermi più
Tu mi capirai mi sono perso un attimo
immerso in questo traffico
e non parliamo mai di quello che ci capita
ma dove sta la logica
e adesso come stai
tu dimmi come stai come stai
Son strisce pedonali le nostre sere uguali
monotonie a intervalli regolari
divisi da uno schema
la nostra vita è piena, di cose fatte insieme agli altri e noi
di noi ormai è rimasto solo un sogno trascinato da un’idea
se poi ti siedi lo faccio anch’io
Riflesso nello specchio di un finestrino vecchio
del treno che attraversa la città…